Divenuta fondamentale per qualsiasi tipo di azienda, il controllo di gestione ti permette di avere un feedback costante sull’andamento aziendale. Vediamo nel dettaglio che cos’è e come può migliorare la qualità della vostra azienda.
Che cos’è il controllo di gestione?
Sostanzialmente il controllo di gestione è quella attività, oramai divenuta indispensabile, che concerne alla pianificazione a al monitoraggio dell’andamento aziendale. C’è di più, è lo strumento per il mezzo del quale si possono individuare i settori più redditizi dell’attività, ma anche migliorare quelli meno performanti. Si può dividere sia in controllo anticipatorio, cioè quello realizzato attraverso simulazioni per valutare l’effettiva bontà di stime ed ipotesi, sia in controllo direzionale, il quale mira a garantire il raggiungimento degli obiettivi nel miglior modo possibile, anche diversamente rispetto alle azioni programmate.
A che cosa serve il controllo di gestione: perché è importante implementarlo in azienda
Come potete ben capire, il controllo di gestione è uno strumento fondamentale, il quale pur non avendo obbligatorietà di legge, ti consente di analizzare risorse economiche e fattori produttivi permettendo una migliore allocazione delle risorse a fini di guadagno e al raggiungimento degli obiettivi preposti. In breve, i vantaggi dell’utilizzo del controllo di gestione in azienda, sono i seguenti:
- Ottimizzazione delle risorse, economiche e produttive, dell’azienda;
- Valutazione dell’andamento aziendale, la quale provvede ad un aiuto fondamentale nel pianificare gli obiettivi operativi;
- Valutazione del ruolo di ogni unità produttiva all’interno della macchina aziendale;
- Potenziamento delle strategie di le strategie di marketing grazie ad informazioni e dati aggiuntivi, al fine di aumentare i ricavi e le vendite.
Come funziona il controllo di gestione? Le fasi
Quali sono le fasi decisive per quanto riguarda il controllo di gestione? Le più riconoscibili e le più importanti sono queste quattro:
Analisi del bilancio: Chiamata anche riclassificazione del bilancio, serve per semplificarne la lettura e per individuare in prima battuta se le risorse siano adeguate agli investimenti;
Analisi comparata: Semplicemente un confronto tra il bilancio attuale e quello dell’anno precedente, così da misurare le variazioni allargando la prospettiva in un orizzonte temporale più ampio. Con dei bilanci riclassificati si possono confrontare anche 5 o più esercizi;
Bilancio previsionale: O più semplicemente budget, in base ai dati ricavati negli step precedenti, si procede con una stima dei ricavi e delle spese per l’anno successivo. Questo implica la possibilità già di stimare obiettivi e investimenti potenziali;
Analisi degli scostamenti: Come l’analisi comparata, anche in questo caso si opera un confronto tra quello che si è previsto con il bilancio previsionale e quello che si è verificato effettivamente. Di solito è un’attività che si conduce alla fine di ogni trimestre.
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